giovedì 25 novembre 2010

Structure Synth 1.5


StructureSynth e' un programma cross-platform che genera strutture ricorsive tridimensionali seguendo una grammatica descrittiva.
L'approccio grammaticale di progettazione è una versione modificata della sintassi CDFG originariamente ideata da Chris Coyne in un'implementazione 2D (Context Free Art).
Il risultato e' un linguaggio descrittivo chiamato EisenScript (ispirandosi al nome del regista russo Sergei Eisenstein).
StructureSynth offre un ambiente di sviluppo con tabs multiple, evidenziazione della sintassi e un preview OpenGL. L'integrazione con sistemi di rendering esterni (Sunflow,POV-Ray e Blender) e' resa possibile tramite template di esportazione.
Le novita' dell'ultima versione (la 1.5 Hinxton):
  • motore di rendering integrato, con supporto per la profondita' di campo.
  • interfaccia Javascript per la creazione di animazioni.
  • Esportazione in formato nativo OBJ
Per la compilazione basta eseguire lo script, nella directory Build/Linux di StructureSynth:
chmod +x build.sh
./build.sh
oppure dal PPA di Miriam Ruiz: StructureSynth-1.5

Nei repository di Ubuntu 10.4 e' presente la versione 1.0 di StructureSynth, installabile, tramite:
sudo apt-get install structure-synth

giovedì 18 novembre 2010

Mypaint 0.9 su Ubuntu


E' stata rilasciata la versione 0.90 di Mypaint, programma di disegno freestyle opensource.
Mypaint e' veramente ottimo; permette di disegnare con molta naturalezza utilizzando pennelli completamente personalizzabili. L'interfaccia e' minimalista, perche' nell'intento dei programmatori si predilige l'immediatezza utilizzando delle scorciatoie da tastiera, rendendo tutto molto piu' veloce. E il tutto, funziona egregiamente.......pero' utilizzando uno slate, il discorso cambia, infatti non avendo a disposizione una tastiera si deve fare tutto tramite menu' e peraltro non si puo' nemmeno utilizzare la modalita' fullscreen.
A parte questo problema, una volta preso confidenza con tutti i comandi, l'utilizzo e' veramente piacevole. Le modifiche apportate in questa versione possono essere riassunte come di seguito:
  • E' stata aggiunta l'importazione/esportazione dei brush
  • E' stata inserita una shortcut per poter visualizzare o meno tutte le sottofinestre con un'unico tasto.
  • E' stata ampliata la sezione delle preferenze da cui poter settare il livello di zoom di default, e il formato di salvataggio (oltre naturalmente alle impostazione della tavoletta grafica)
  • La finestra di apertura delle immaggini, ora supporta il preview dei file riconosciuti.
  • Ogni gruppo di stili puo' contenere un massimo di 35 brush, per una migliore organizzazione. Sono disponibili 3 brush set veramente ottimi:
"Deevad" creato da David Revoy, "Ramon" di Ramon Miranda e "Tanda" di Marcelo Cervino.

Il supporto dei layer e' stato ottimizzato e permette di impostare il livello di trasparenza ed assegnare un nominativo , con un doppio click.

Dal sito ufficiale si puo' accedere ad una vasta comunita' di utilizzatori, tramite il forum, i tutorial e le guide.
Per installarlo su Lucid Linx:

sudo apt-get install g++ python-dev libglib2.0-dev python-numpy swig scons gettext
Avviamo la compilazione:
scons && ./mypaint al cui termine il programma partira' automaticamente.

A questo punto il programma e' disponibile in cartella e oquiqualvolta lo si vuol far partire, si dovra' entrare nella directory del programma e digitare ./mypaint, oppure ceare un lanciatore.

Se invece lo si vuole installare nel sistema, avendolo a portata di menu':
scons prefix=/usr/local install


sabato 13 novembre 2010

KToon, a new story begin

KToon: a qualche giorno dal rilascio della versione 0.9-rev5, il sito ufficiale e il canale twitter relativo al progetto, sono stranamente in standby.
Dopo circa due settimane di silenzio, il principale sviluppatore del progetto, spiega che sfortunatamente ci sono stati problemi riguardo al nome del programma, di cui la Labtoon detiene i diritti.
Per questo e' stato creato un fork, che prendera' il nome di Tupi: Magia 2d.
Attualmente si sta lavorando alla modifica dei logo e della grafica per il sito web del nuovo progetto.


mercoledì 20 ottobre 2010

Tablet su Ubuntu - guida all'utilizzo

In questa guida, vorrei mettere in luce gli strumenti che si hanno a disposizione in Ubuntu, per un'utilizzo su di un TabletPC.
Innanzitutto, prendendo in considerazione un simile argomento, non si puo' certo ommettere il fatto che ci siano diverse voci, su di una fantomatica versione tablet di Ubuntu. La versione tablet pero', penso che sia orientata ad un'utilizzo su dispositivi multitouch ultraportatili, che tanto vanno di moda in questi ultimi anni.
Ma cosa abbiamo a disposizione veramente, noi, utenti linux per un'utilizzo su di un TabletPC (o di un PC affiancato da una tavoletta grafica)? Diversi aspetti delle problematiche che si hanno in tale ambito sono state, nel corso degli anni, risolte da svariati utenti che hanno messo a disposizione della comunita', esperienze e software specifico. Vediamo allora quali sono le problematiche, le soluzioni e le mancanze:

  • Ubuntu dalla versione 9.10, offre il completo riconoscimento dei TabletPC dotati di pannello Wacom di serie. Questo vuol dire che non appena si accende il computer, si puo' utilizzare la stilo in emulazione mouse, senza dover fare alcunche'.
  • Per la configurazione delle funzioni del tablet, quali l'assegnazione dei tasti, i settaggi della gestione della pressione, ecc. ci si deve affidare al comando xsetwacom. Esiste un frontend grafico che permette la modifica di tali settaggi, pero' al momento supporta solo tavolette grafiche USB: Wacom-utility
  • Per la rotazione dello schermo, si puo' utilizzare Xrandr, oppure in System->Preferences->Monitors ci permette di modificare la risoluzione dello schermo e l'orientamento dello stesso. Quindi il mio consiglio e' di aggiungere l'icona nella barra superiore (spuntando l'opzione "Show monitors in panel"). In questo modo possiamo cambiare l'orientamento del monitor semplicemente cliccando sull'icona del pannello superiore.

  • La rotazione dello schermo, introduce un problema che fino a qualche tempo fa, veniva risolto con degli script appositi, atti a modificare anche l'orientamento dei movimenti del puntatore del mouse. Piu' semplicemente si puo' utilizzare WacomRotate, che una volta eseguito si occupera' in automatico di correggere la direzionalita' del puntatore.
  • La tastiera virtuale: Ne esitono diverse per Linux (OnBoard, di default su Ubuntu), e quella che secondo me ha tutte le funzioni che dovrebbe avere (certo non e' esente da difetti, ma e' in versione 0.47) e' Florence.
  • Se il doppio click, diventa un po' difficile con la stilo, si puo' attivare il click singolo: Andiamo nelle preferenze di Nautilus "edit->preference" (accessibile aprendo una cartella qualunque), e impostiamo il click singolo. In questo modo, con un solo click si apriranno cartelle e file. L'unico appunto e' che per la selezione si dovra' per forza di cose utilizzare il tasto CTRL oppure la selezione rettangolare, anche per un singolo file.
Per quanto riguarda la selezione dei file nella modalita' "Lista", si puo' cliccare nella parte a sinistra dell'icona, mentre in tutti gli altri casi si dovra' premere CTRL.








  • Il punto debole e' la flessibilita' dell'input dei dati. Infatti in ambiente Window e Mac, si puo' tranquillamente scrivere in modo naturale, e il sistema riconoscera' la nostra scrittura importando il testo, mentre in ambiente Linux, purtroppo non c'e' niente che svolga tale funzione. L'unico programma e' Cellwrite, a patto di scrivere le lettere nelle rispettive caselle.

martedì 12 ottobre 2010

KtooN, tooltips bug?

Non e' un vero e proprio bug, tuttavia puo' dar fastidio.
Il problema e' questo:
se ci soffermiamo con il puntatore del mouse su di una icona, dovrebbe apparire un rettangolino con un testo esplicativo della funzione che ci accingiamo a scegliere; il condizionale e d'obbligo, dato che su di un'installazione di ubuntu classica, il risultato sara' solo un rettangolo bianco.
Non dovrebbe essere affetto da problemi se lanciato in ambiente KDE.
Il problema e facilmente risolvibile, modificando il tema dell'ambiente grafico. Infatti basta selezionare qualsiasi altro tema (ad eccezione di Ambiance e Radiance), per poter rendere visibili i tooltips.

venerdì 8 ottobre 2010

CPU Frequency Scaling Monitor su Ubuntu

Per gestire e controllare la frequenza della CPU, il modo piu' semplice, utilizzando l'ambiente Gnome di Ubuntu e affidarsi ad una applet:
"CPU Frequency Scaling Monitor"

Di default, su di un sistema laptop, che utilizzi un processore tipo l'Intel Centrino, viene abilitata la modalita' speedstep, che adegua la frequenza del processore alle esigenze di risparmio energetico (ottimizzazione dell'uso della batteria interna). Ma potremmo voler utilizzare una frequenza fissa o cambiare le modalita' di scaling del processore...

Quindi premendo il tasto destro del mouse sul pannello superiore del desktop e scegliendo l'opzione "Add to panel", verranno visualizzate tutte le applet che e' possibile aggiungere.
Scegliendo la gia' citata "CPU Frequency Scaling Monitor", sara' visualizzata l'icona del processore, una barra verticale indicante la percentuale sulla potenza totale e la frequenza del processore in Mhz, aggiornata in tempo reale;







Con un click sinistro sull'icona si puo' scegliere una frequenza fissa, o diverse soluzioni rivolte al risparmio energetico.
In questo modo se si utilizza il portatile come lettore e-book, si puo' tranquillamente impostare la frequenza minima di funzionamento, in modo da prolungare l'autonomia del computer.
Si puo' anche utilizzare per monitorare l'attivita' del computer; cosi' se l'impiego della CPU e' massimo, anche quando non dovrebbe....un'occhiata ai processi attivi metterebbe il luce eventuali conflitti, etc.

domenica 3 ottobre 2010

Ktoon: Version Git.03

Ktoon, e' un programma di animazione 2D, creato da animatori per animatori. Sviluppato dai laboratori Colombiani Toonka, lo sviluppo si e' fermato diversi anni fa, ma ora sta proseguendo il suo percorso evolutivo.
In particolare in questo anno 2010, e' stato aperto il nuovo portale www.ktoon.net, con il forum di supporto e la possibilita' per la community di animatori di ampliare questo progetto.
- E' stato trasferito il progetto dal server SVN, al formato GIT, cambiando quindi il numero di revisione da rev.xxxx al Git.xxx (attualmente siamo alla Git.03).
- Un grosso passo avanti per la distribuzione del progetto e' la disponibilita' settimanale (in genere ogni venerdi') di una versione progressiva in comodi pacchetti .deb, senza quindi dover compilare i sorgenti come nelle revs precedenti . Si devono comunque scaricare i due file Kom0.9 e KTooN0.9 dalla sezione download del sito ufficiale.
- E' stato inserito il supporto per l'importazione di immagini SVG, e sono stati correti alcuni problemi sull'offset delle immagini importate. In particolare questo diventa utile nell'utilizzo di sequenze di immagini anche se ancora non si puo' specificare l'offset (che risulta allineato all'origine degli assi x,y) le immagini se piu' grandi del progetto,verranno ridimensionate correttamente.
- Sono disponibili infiniti livelli di Undo/Redo accessibili anche tramite le consuete combinazioni di tasti CTRL+Z.

- La gestione dei livelli per ora permette solo di escludere o meno la visione semplicimente premendo sul nome del livello, questo diventa rosso e non verra' visualizzato.
Per aggiungere o rimuovere un livello sono presenti nella parte superiore dell'exposure sheet i simboli +/-.
L'icona a forma di lucchetto che permette di bloccare il frame corrente ancora non funziona correttamente;

I tools per la manipolazione degli oggetti (drag, rotate, scale) ancora sono solo abbozzati, cosi' diventa un problema poter ruotare l'oggetto selezionato, mentre per gli spostamenti funzionano anche a scatti incrementali.

- E' ora possibile scegliere tra tre opzioni quando si utilizza la funzione "insert frame". Mentre prima si poteva inserire solo un frame alla volta, adesso si posso aggiungere fino a 10 frame in una volta sola.
Nelle versioni successive sara' possibile aprire una finestra di dialogo, per una gestione piu' flessibile di questo strumento.




La barra dei comandi superiore, presenta le funzioni Undo, Redo, i comandi copy-paste-cut, la visualizzazione della griglia di riferimento ed infine la gestione della funzione Onion-skin



che permette di selezionare la visione in trasparenza del numero di fotogrammi precedenti e successivi al frame corrente.
Il motion tweening ancora non e' ancora supportato, e la timeline e' solo abbozzata.
In definitiva la roadmap per il 2010 sembra essere rispettata e lo sviluppo continua abbastanza regolarmente, in particolare il team che porta avanti il progetto e' molto reattivo, ed ascolta gli utenti che possono proporre idee, miglioramenti e contribuire cosi' allo sviluppo globale anche solo facendo conoscere il programma.

La documentazione al momento e' in spagnolo, ma sono in arrivo le traduzioni in Inglese e Italiano.

sabato 25 settembre 2010

Ardesia 0.4 su Ubuntu10.4


E' stata da poco rilasciata la versione 0.4 del programma di annotazione e presentazione.
  • Rispetto alla versione 0.2 (di cui avevamo gia' scritto), e' molto piu' reattivo e offre una maggior velocita' di disegno.
  • La dockbar di gestione del programma e' stata spostata a destra. La posizione laterale e' certamente piu' pratica, ma offre meno spazio per le icone; in particolare e' sparito lo slider di selezione dello spessore del tratto di disegno, sostituito da un singolo pulsante a tre stati.Si sente la mancanza di un tratto piu' fine, almeno utilizzando un mouse;
  • Infatti questa versione introduce il supporto per le tavolette grafiche ed attualmente e' in grado di disegnare un tratto piu' scuro ad una maggior pressione dello stilo senza pero' influire sulla dimensione del tratto.
  • E' stata aggiunta l'esportazione in formato PDF (ottimo), oltre che il normale salvataggio delle immagini e la registrazione in formato video di tutto quello che accade sullo schermo (utile per creare screencast e videotutorial)
  • E' ora possibile escludere la modalita' disegno premendo l'icona a forma di lucchetto, in modo da passare alla modalita' desktop e viceversa.
  • Si nota l'assenza della lente di ingrandimento; questo potrebbe essere una restrizione ma dato che il programma deve essere obbligatoriamente utilizzato in accopiata con Compiz.....quest'ultimo mette a disposizione svariati metodi di ingrandimento e focalizzazione.
Per avere una disposizione orizzontale della barra comandi (come nelle versioni precedenti), basta indicare l'opzione "gravity" seguita dalla posizione (south, north, west ed east che e' la posizione di default) da terminale":
ardesia -g south

Per attivare le funzioni di registrazione, si deve preventivamente installare VLC.
E' supportato lo screencast in live streaming, se opportunamente configurato utilizzando icecast2. http://code.google.com/p/ardesia/wiki/FAQ

http://code.google.com/p/ardesia/

venerdì 10 settembre 2010

Notifiche e-mail su Ubuntu10.4


Una delle cose che piu' mi irritano nell'utilizzo di Ubuntu10.4 (fortunatamente non ce ne sono tante) e' la notifica della posta in arrivo. Infatti si deve forzatamente avere aperto Evolution (il programma che gestisce la posta), se si vuole essere avvisati dell'arrivo di nuovi messaggi. In tal caso funziona tutto alla perfezione: l'icona dell'indicator applet (a forma di busta) si colora di verde e si viene avvisati con una notifica on-screen del numero di messaggi arrivati. Ma perche' devo tenere aperto un programma (Evolution, che attualmente tengo aperto in un workspace tutto suo) togliendo risorse e appesantendo il sistema?
Sperando che a questo inconveniente venga messo rimedio con la nuova versione, si possono utilizzare diversi programmi esterni; Ce ne sono diversi che fanno sostanzialmente quello che devono fare, ma purtroppo non si integrano con il sistema di notifica (e' il caso di cGmail) oppure gestiscono soltanto un account del servizio di Google, ma non uno POP.

Fortunatamente ci viene in soccorso Poppler (arrivato alla versione 0.17, ma gia' molto maturo).
Una volta installato, il programma si presenta con un'interfaccia di configurazione attivabile dal Menu' Application->Internet da cui si dovra' specificare l'account (o piu' di uno) e la password per accedere al provider desiderato, infatti al momento non e' in grado di carpire queste informazioni automaticamente.
Ci sono molte opzioni personalizzabili, in particolare la frequenza con cui controllare la posta, i testi e i campi da visualizzare nelle notifiche. Veramente un programma completo.
Cosa potrebbe mancare? La traduzione in Italiano e l'importazione automatica dei dati del server da Evolution. Per il resto direi che e' perfetto.

https://launchpad.net/popper

martedì 24 agosto 2010

jGameBase: tutto il software per c64

GameBase64 e' un archiviatore specifico per il software del C64, attraverso cui poter fare ricerche, vedere screenshot, ascoltare le musiche originali dei vari giochi. Peccato che sia un programma che gira esclusivamente su Window.

Gli utenti delle varie distribuzioni Linux, possono comunque fruire tali contenuti, tramite un progetto cross-platform:
jGameBase

dato che e' scritto in Java, si deve aver installato Java Runtime Enviroment6.
Per farlo funzionare si deve scaricare un database minimale (contenente le informazioni di circa 400 giochi):
http://sourceforge.net/projects/jgamebase/files/Databases/C64lite/C64lite0.45.tar.gz/download
che contiene gli screenshot e le musiche.
Si possono installare dei database addizionali reperibili per esempio da GameBase64 o GameBase Amiga. Sfortunatamente alcuni di questi archivi hanno un'installer per window, quindi si deve utilizzare wine, per fruirne del contenuto, infine se i database sono in formato access, si devono installare dei tools, che poi il programma utilizzera' per la conversione:
sudo apt-get install mdbtools
Se tutti i requisiti sono soddisfatti basta digitare (o doppio click da Nautilus):
jgamebase.sh

domenica 25 luglio 2010

KTooN, animazione 2D su Linux













Finalmente, con un mese di ritardo dal lancio del nuovo portale www.ktoon.net, e' disponibile per il download la versione beta (0.9rev1558) del software di animazione 2D.
Prima di KToon si deve compilare KOM (KToon Open Media Library) che e' un framework contenente tutti i componenti della GUI.
Le dipendenze necessarie su Ubuntu10.4 sono le seguenti:

sudo apt-get install build-essential ruby libaspell-dev libavcodec-dev libavformat-dev libqt4-gui qt4-dev-tools zlib1g-dev

Per compilare KOM diamo i seguenti comandi:
tar xvfz kom-0.9a-revXXXX.tar.gz cd kom-0.9a-revXXX ./configure --prefix=/usr

se otteniamo un warning:
Make sure "/usr/local/lib/site_ruby/1.8" is in your RUBYLIB
diamo il comando:
RUBYLIB="$/usr/local/lib/site_ruby/1.8"
make sudo make install

Infine per compilare KToon:
tar xvfz ktoon-0.9a-revXXXX.tar.gz cd ktoon-0.9a-revXXX ./configure --prefix=/usr/local/ktoon make sudo make install
e potremmo lanciare l'applicazione dal menu':
Application->Graphics->KTooN

giovedì 17 giugno 2010

Sfondi diversi su workspace diversi - individual wallpaper workspace

Se si utilizza Compiz, il problema non si pone (e comunque e' facilmente risolvibile), perche' esiste un'apposito plug-in, attivato il quale (disabilitando l'opzione show-desktop di nautilus), permette di utilizzare questa funzione. Ma se per qualche ragione non si potesse utilizzare Compiz (problemi di compatibilita', ecc.) purtroppo Gnome (diversamente da KDE), non permette di assegnare sfondi diversi a workspace diversi.
Il problema e' molto datato e nonostante  le continue e insistenti richieste della comunita', niente e' stato fatto;

Nel 2008 un programmatore (James Sharpe), sviluppa delle patch che integrano al sistema la gestione degli sfondi multipli.
http://gsocblog.jsharpe.net/archives/date/2008/07
Purtroppo il codice non e' mai stato preso in considerazione.

Al momento esistono solo due progetti:

wallpapoz
http://wallpapoz.akbarhome.com/index.html
E' un progetto che non viene supportato da molto tempo, che permette oltre alla gestione degli sfondi multipli, anche altre funzioni.

Multi backgrounds daemon
E' un demone che non ha interfaccia grafica, semplicemente ci si posiziona sul workspace desiderato e si modifica lo sfondo.
https://launchpad.net/~jean/+archive/ppa/+packages
http://wazoo.schurger.org/wordpress/?page_id=5

mercoledì 9 giugno 2010

DsRomManager

DsRomManager (DRM) e' un gestore di rom NDS, scritto in python da un programmatore italiano. L'unico altro progetto simile disponibile per Linux, e' Gromlist, progetto non piu' supportato da tempo, funzionale ma con fastidiosi difetti, in primis il fatto che scaricava le immagini delle rom sequenzialmente.
DRM, svolge il suo lavoro in modo semplice, si integra bene con il sistema, e non e' affetto dai difetti di gromlist. E' possibile verificare la presenza di un file .dat aggiornato direttamente dal programma, e permette di filtrare e fare ricerche.
La versione attuale e' la 1.08 (perfettamente funzionante su Lucid) e disponibile al seguente repository dell'autore:
https://launchpad.net/~voria/+archive/archive
homepage: http://www.voria.org/dsromsmanager/

lunedì 24 maggio 2010

KToon, conto alla rovescia.

Lo sviluppo di KToon, si e' fermato nel 2006, alla versione 0.8.1, per scarso supporto da parte della comunita'; un vero peccato dato che di progetti specifici per l'animazione 2D esistono solo Synfig, Pencil e Ktoon.
Ho sempre portato simpatia per questo progetto e ogni tanto andavo a visitare il sito ufficiale, finche' un bel giorno nel gennaio di quest'anno.....una singola pagina con una scarna scritta, in cui veniva indicato il 2010 come anno della ripresa. Nientaltro. Dopo tanto tempo, finalmente se si prova ad andare sul sito ufficiale ci si trova davanti ad un conto alla rovescia: in questo momento mancano 36 giorni.
 www.ktoon.net

martedì 18 maggio 2010

Blender Game Engine: Object Replacement


Un buon metodo per procedere nella stesura di un progetto con game engine, sarebbe di approssimare gli oggetti della scena, posizionandoli e verficando la dinamica, per sostituirli con delle mesh piu' dettagliate.
Provenendo dal mondo Lightwave, pensavo ci fosse un'opzione apposita, ma cosi' non e' (o perlomeno non ne ho trovato traccia,girovagando per il web e sul manuale).
La soluzione e' un po macchinosa ma funziona (se qualcuno conosce un modo piu' immediato, e' pregato di divulgare il suo sapere).

Innanzitutto scegliamo l'opzione Append dal menu file.







Questo ci aprira' il file manager, da cui si puo' scegliere, il file .blend, contenente l'oggetto che vogliamo importare.
Attenzione a non confondersi; gli oggetti sono presenti nella cartella Object, e non nella cartella Mesh.












dal pannello "object data", si puo' scegliere la mesh associata all'oggetto corrente, che una volta selezionata cambiera' l'aspetto dell'oggetto.







non rimane che cancellare, l'oggetto che abbiamo importato.













Blender Game Engine - 01: Le Basi.
BGE 2.50: 02 - I Logic Bricks 

domenica 16 maggio 2010

Python 2.5 su Ubuntu 10.4 (Lucid Linx)

Lucid Linx ha portato diverse novita', tra cui la piu' sgradevole e' il mancato supporto per le versioni di python inferiori alla 2.6.
Di fatto molti progetti che erano pensati espressamente per la versione 2.5 del linguaggio, non funzioneranno su Ubuntu10.4; MakeHuman rientrava in questa casistica.
Rientrava, perche' l'ultima versione disponibile per il download dovrebbe essere stata aggiornata con il supporto alla versione 2.6 di python.

Ma se lo sviluppo di un determinato programma e' fermo, e quindi non si ha la possibilita' di reperire una versione aggiornata? In questo caso si hanno a disposizione diverse strade:

  • si compilano i sorgenti della versione di python che ci interessa, scaricandoli direttamente dal sito ufficiale.
  • ci si puo' affidare ai repo PPA di qualche utente che ha gia' compilato i sorgenti e mette a disposizione i file .deb.
    sudo add-apt-repository ppa:fkrull/deadsnakes
    sudo apt-get update
    sudo apt-get install python2.5

sabato 15 maggio 2010

MakeHuman (alpha5) su Ubuntu10.4

E' uscita la alpha5 di MakeHuman che introduce molti miglioramenti. Essendo una versione alpha non implementa tutte le funzioni della versione finale ma presenta importanti funzionalita'.

In particolare e' stata modificata l'interfaccia grafica che ora supporta i temi e le tab.
E stata introdotta la modalita' FaceCam che permette di avere una visuale di modifica particolareggiata per quanto riguarda la testa del modello e sono presenti dei tool di modifica in realtime per ogni area del modello (orecchie, occhi, naso, ecc).

NB: Con la prima uscita di questa alpha si doveva installare python2.5 (dato che Lucid implementa la versione 2.6), ma il problema dovrebbe essere stato risolto. Di seguito il changelog del programma:



GUI

  • New GUI, with theme support, and even more intuitive tabs.
  • Better sliders, text fields.Realtime preview for many changes.
  • Hair preview in 3d.
  • Global cam button: automatic zoom out to the body
  • Face cam button: automatic zoom in to the head
  • Background button: to enable/disable the background.

Export
  • Export hairs as a wavefront obj polygons (experimental)
  • Export hairs as a wavefront obj curves (experimental)
  • Export a full character from makehuman to Blender, using the mhx format, with armature and expression support.
  • Export a full character in obj format, with or without face groups and skeleton
  • Export a full character in collada dae format (experimental)
  • Export a full character as proxy lowpoly wavefront obj

Save
  • Files are saved in home folders now.

Modelling
  • Hair details: color and ribbons width.
  • Nose shape tool: to navigate the most commonly perceived noses.
  • Ears shape tool: to navigate the most commonly perceived ears.
  • Jaw shape tool: to navigate the most commonly perceived jaws.
  • Mouth shape tool: to navigate the most commonly perceived mouths.
  • Breast size tool: to set the female breast size.
  • Breast firmness size: to set the female breast firmness.
  • Head shape tool: to navigate the most important head types.
  • Head age tool: to change the age of the face.
  • Face angle tool: to change the side facial angle.
  • Pelvis tone tool: to increase or decrease the pelvis tone.
  • Stomach tool: to increase of decrease stomach volume.
  • Buttocks tool: To increase or decrease the buttocks volume.

mercoledì 12 maggio 2010

Provare Unity?

Unity....in questo momento fa molto parlare di se. Ma cosa e' veramente Unity? Un nuovo Desktop Manager? Una semplice dock-bar?.....come sempre si dovra' aspettare il rilascio ufficiale della versione 10.10 di Ubuntu per provare con mano, ma caso piu' unico che raro, Unity e' gia' disponibile in un PPA del team di canonical, e puo' essere provato sul proprio computer (a proprio rischio e pericolo). Va ricordato che la versione ivi presente non e' una versione stabile ed e' da considerarsi in via sperimentale. E' una versione pensata per dei netbook, quindi potrebbero esserci seri problemi se installato su una versione desktop, ed e' pensata per funzionare in dualboot. Quindi una volta installata al re-boot va scelta da GDM la sessione Unity. Sul mio portatile (Toshiba Portege M200), oltre a NON farmi scegliere la sessione, rende il sistema inusabile e molto lento, con switch tra modalita' pan e fullsize, quindi di seguito riporto le istruzioni per installare Unity sul proprio sistema (informazioni che si possono trovare su decine di blog sparse per il pianeta), e le istruzioni per il rispristino della situazione iniziale.

sudo add-apt-repository ppa:canonical-dx-team/une
sudo apt-get update
sudo apt-get install unity

Al successivo riavvio, se vi trovate in una condizione simile alla mia, e non riuscite a fare niente

(nemmeno ad aprire il terminale), premete Ctrl+Alt+F1, loggatevi e disinstallate unity:

sudo apt-get autoremove unity


Ricordate (specialmente se avete installato una versione Ubuntu Netbook Remix), che avete non

solo installato Unity, ma anche aggiunto un repository sperimentale che puo' portare sul vostro
sistema degli aggiornamenti non stabili, quindi per rispristinare completamente la situazione si
deve inibire il suddetto repository.


martedì 11 maggio 2010

Thunderbird su Ubuntu10.4

Devo dire che molti si lamentano del client di posta predefinito di Ubuntu: Evolution.
Io lo trovo funzionale e ben integrato con il sistema, non mi ha dato mai problemi e non mi sarei mai sognato di doverlo cambiare con un'altro programma, anche se la curiosita' mi ha spinto piu' volte a provare Thunderbird.
La motivazione che mi ha spinto ad installare quest'ultimo, e' stato un problema avuto con un'archivio di una delle cartelle di posta di evolution corrotta durante l'installazione dell'aggiornamento di Ubuntu; risolto grazie al recupero del backup.

Una volta installato Thunderbird, ci si trova con il problema di importare la posta e i contatti, creati precedentemente da Evolution. Ci viene in aiuto un Plugin di Thunderbird chiamato ImportExportTools. Per installarlo occore scaricare il seguente file .xpi:
ImportExportTools-2.3.3.xpi
Dal menu Strumenti->Componenti aggiuntivi (Tools->Add-on), cliccate su Installa e scegliete il file .xpi scaricato precedentemente; al successivo riavvio di Thunderbird sara' accessibile il plugin per l'importazione dei file in formato mbox generati da Evolution.
Per maggiori info andate sulla homepage del plugin:
http://nic-nac-project.org/~kaosmos/mboximport.html

Invece per integrare-sostituire thunderbird nel MeMenu si puo' seguire la seguente guida:
http://www.omgubuntu.co.uk/2010/05/how-to-add-thunderbird-to-messaging.html

Dopo aver provato Thunderbird, preferisco ancora Evolution, anche se la gestione delle news lascia a desiderare.

martedì 4 maggio 2010

Ubuntu 10.4 - esperienza utente

Questa versione di Ubuntu e' forse la piu' controversa, quella che ha fatto parlare piu' di se all'interno della comunita', per via di scelte piu' o meno condivise.
Bhe! si trovano fiumi e fiumi di parole scritte sulle novita' e i cambiamenti introdotti da questa versione ma molto poco sulle reali esperienze utente. Innanzitutto, premetto che sono rimasto favorevolmente impressionato ma secondo me, l'uscita doveva essere posticipata di qualche giorno......



Ho installato Lucid Linx sul mio fido tablet:
Toshiba Portege M200
Pentium M1700Mhz
1.2 Gb
Nvidia GeForce FX Go5200 32Mb

Questa versione di Ubuntu risolve alcune incompatibilita' hardware, in particolare ora funziona il restart!!! che nelle versioni precedenti mi procurava una schermata nera e mi obbligava a spegnere il computer.

L'utility per la gestione del monitor, ora riconosce lo schermo del mio notebook, e mi permette di modificare la risoluzione senza dover installare i driver Nvidia e supporta anche la rotazione dello schermo che pero' non modifica i parametri di comportamento della stilo/mouse.

Per far funzionare il suspend/restart si devono (come nelle versioni precedenti), installare i driver Nvidia propietari.

Si riscontra un bug nella gestione dell'applet del controllo della luminosita' che non mi permette modifiche tramite lo slider convenzionale ma obbliga ad utilizzare i tasti cursore.

Le funzioni tablet del mio Toshiba vengono rilevate sin dalle prime fasi dell'installazione, cosi come le risoluzioni video dello schermo.

E' stato cambiato il tema grafico predefinito con un tema dark, denominato ambiance, e la disposizione dei pulsanti di controllo delle finestre hanno cambiato posizione, spostandosi a sinistra, che personalmente preferisco (sono un ex-amighista) e il look in generale risulta pulito ed elegante. Se il tema dark non e' di proprio gradimento, e' presente anche un tema chiaro denominato radiance.
Sono disponibili 18 wallpaper di default, tutti di buona fattura; purtroppo ancora non si possono assegnare sfondi individuali per ogni workspace.

Per quanto riguarda la gestione del Bluetooth , non ci sono novita' da segnalare in quanto sul mio sistema purtroppo non viene rilevato (problema di vecchia di data, che mi costringe a compilare il modulo del kernel per il supporto ai computer toshiba e all'utilizzo delle toshutil).

Si puo' notare la rimozione di Gimp dalla dotazione di software pre-installati, scelta che condivido pienamente, dato che se si devono fare lavori di fotoritocco, lo si puo' installare in un secondo momento, mentre per le piu' semplici operazioni comuni, si possono utilizzare le funzioni di editing di f-spot, accessibili da tasto destro sul'immagine da modificare, o dal visualizzatore d'immagini.

Una novita' molto utile viene dal nuovo ambiente gnome 2.30, ed e' la funzionalita' in modalita split view di nautilus.
Premendo il tasto F3, oppure selezionando dal menu view la funzione "Extra Pane", si ottiene la divisione della finestra in due parti indipendenti, in modo analogo a software tipo directory opus (nominando un software proveniente dal mondo Amiga).

L'aspetto grafico puo' essere migliorato, soprattutto per quanto riguarda la scelta colore delle icone, e la scelta di mettere un tema scuro di default, creando disaccordi cromatici tra icone delle applicazioni che utilizzano la zona dell'area di notifica.
Un'altro comportamento fastidioso, (ma questo gia' lo si poteva notare su Karmic), e' l'indicator-applet della mail, che per notificare l'arrivo di nuovi messaggi, abbisogna di Evolution aperto e che peraltro non si puo' minimizzare nella barra in alto.

A parte questi piccoli appunti, che possono essere soggettivi, per il resto la distribuzione si comporta bene e rispetta le promesse fatte; e cioe'.....stabilita', concretezza e spirito di condivisione.

giovedì 29 aprile 2010

Florence 0.47

E' stata rilasciata la nuova versione di Florence; la 0.47.

- In questa versione e' stato cambiato il layout dei caratteri, che ora sono in stile outline per una migliore visibilita' (anche se personalmente lo preferivo come era prima).
- E' stata modificata la funzione del Florence key in alto a sinistra, che ora assolve la funzione hide, (mentre per la chiusura si deve premere il tasto alt).
- In fase di compilazione, l'opzione -without xrecord e' ora di default; per il resto rimangono le stesse regole di compilazione della versione precedente.

homepage: Florence 0.47

martedì 13 aprile 2010

Blender Game Engine 2.50: 05 - collisione oggetti

Vediamo insieme, l'implementazione di un flipper. Innanzitutto, abbiamo bisogno di un piano inclinato e inclineremo di conseguenza anche le palette create precedentemente; un mio consiglio e' dare un nome ad ogni oggetto creato e creare un parentela tra oggetti che si devono spostare o ruotare all'unisono.
Per dare un nome ad un'oggetto, basta utilizzare il tasto N,che aprira' la toolbar per l'immissione delle coordinate, delle rotazioni, e come prima opzione contiene proprio il nome della mesh selezionata.
Per imparentare un gruppo di oggetti, si devono selezionare simultaneamente tramite il tasto shift, facendo attenzione all'ultimo oggetto selezionato, che sara' considerato l'oggetto madre.
Per cui se seleziono nell'ordine: la paletta di destra, la paletta di sinistra e per ultimo il piano inclinato, premendo Ctrl+P, per imparentare gli oggetti selezionati, otterro' come risultato, che selezionando il piano, verranno selezionati anche tutti gli oggetti imparentati con esso e quindi la traslazione, la rotazione o un'operazione di scaling avra' effetto su tutto il gruppo di oggetti.
Ora selezionando, la palla, e applicando la simulazione fisica, come abbiamo fatto nella prima lezione, facendo partire il game engine, la palla, scendera' lungo il piano aquistando velocita' fino a cadere nel vuoto; e se incontrera' sul suo percorso un'altro oggetto, si scontrera' cambiando direzione di conseguenza, quindi per aumentare l'interazione, possiamo aggiungere la logica alle due palette, in modo da farle muovere indipendentemente, premendo il tasto ShiftDestro e ShiftSinistro.

Ovviamente se colpiamo la palla con una paletta, questa seguendo le leggi della fisica di
Blender, cadra' nel vuoto; per questo dobbiamo creare un perimentro di contenimento, oggetto della prossima lezione.

Blender Game Engine - 01: Le Basi.
BGE 2.50: 02 - I Logic Bricks 

martedì 6 aprile 2010

cmus, player testuale

Ero alla ricerca di un player minimale, che non avesse tante funzioni, ma solo quelle basilari, e cosi' ho provato ad installare cmus.

cmus e' un player musicale bsato su ncurses, quindi e' un player molto leggero, dato che non ha interfaccia grafica, ma utilizza il terminale come output.
cmus, proprio per la sua natura, non dispone di menu' e pulsanti. Questo costringe ad impararsi i tasti per comandarlo (che comunque sono completamente configurabili). Una volta che ci si e' abituati all'inusuale modo operativo, devo dire che questo player risulta molto efficiente; certo il peggior difetto e' completa mancanza di integrazione con il sistema, quindi niente notifiche e soprattutto non si puo' minimizzare nella tray.

Dispone di 7 modi di visualizzazione ognuno accessibile premendo il tasto numerico corrispondente:
(1) Library View
Visualizza tutte le tracce audio ordinate per artista (in ordine alfabetico)- album (ordin ato in base all'anno di publicazione).
(2) Sorted Library
Visualliza lo stesso contenuto della Library view, ma come una lista ordinata secondo i criteri impostati dall'utente.
(3) Playlist View
Visualizza la playlist corrente.
(4) Play Queue View
(5) Browser
In questa modalita', le tracce possono essere aggiunte alla libreria, alla playlist e alla queue direttamente dal filesystem.
(6) Filters view
si possono impostare dei filtri di ricerca.
(7) setting view
La lista degli assegnamenti tasto-azione.
Le tracce possono essere selezionate con il tasto SPAZIO (soltanto nelle viste 2-4) e copiate nelle diverse modalita':
a Library (1-2)
y Playlist(3)
e Queue(4)

Per entrare in modalita' comandi si deve premere il tasto ':'.
Apparira' il cursore lampeggiante e si potranno impartire diversi comandi. Per esempio per salvare e successivamente ricaricare le viste (Playlist e Library), ci si deve prima posizionare nella modalita' voluta, e poi premendo il tasto ':' seguito da:
SAVE nome per salvare la vista corrente.
LOAD nome per caricare una vista precedentemente salvata.

Queste sono solo le funzioni principali, per utilizzare il programma, per una visione dettagliata dei tutti i comandi:
man cmus

domenica 4 aprile 2010

Fluxus, installazione su Ubuntu 9.10

Fluxus a rapid prototyping, livecoding and playing enviroment for 3D graphics, sound and games.

Questa e' la definizione che viene data di Fluxus nella home-page del programma.
Tra i programmi orientati alla grafica e piu' in generale al multimedia, esiste una tipologia molto particolare: quella orientata alla programmazione.
Processing, sicuramente entra in questa tipologia di programmi, ma si pone piu' come un framework, un'estensione multimediale dove il codice va scritto in un'editor e l'output viene generato su finestre esterne.
NodeBox , StructureSynth e programmi similari invece si definiscono come "graphic robot "; nella parte destra dello schermo si scrive il codice che descrive la scena che verra' generata nella finestra di sinistra, ma anche in questo caso la riproduzione del codice avviene a comando.
Fluxus, utilizza un'approccio diverso; I comandi vengono impartiti direttamente nella finestra di visualizzazione, utilizzando un sistema di zooming dinamico e l'esecuzione dei comandi e' in real-time.
Fluxus si basa sul linguaggio Scheme, che e' un dialetto del Lisp; in particolare su Linux/Unix e' disponibile un'implentazione di tale linguaggio: PLT-Scheme.

Per installarlo su Ubuntu 9.10:
sudo apt-get install plt-scheme mzscheme
sono disponibili i file .deb per Intrepid e Jaunty, ma installarli ci si deve prima procurare una libreria non disponibile su Karmic, al seguente link:
http://packages.ubuntu.com/jaunty/i386/libode0debian1/download
Dopo averla installata correttamente, si puo' scaricare il file .deb di Fluxus per Intrepid, al seguente link:
http://www.pawfal.org/fluxus/files/fluxus_0.16rc3-1_i386.deb
Ok. Ora si puo' richiamare Fluxus da terminale, e filera' tutto liscio.

La versione attualmente disponibile e' la 0.17, ma sfortunatamente, la compilazione non va a buon fine.

http://www.pawfal.org/fluxus/

venerdì 26 marzo 2010

Blender Game Engine 2.50: 04 - Animazioni Keyframe

Le animazioni di tipo keyframe, vengono gestite da Blender attraverso le IPO. Qualsiasi tipo di trasformazione puo' essere interpolata tra frame chiave.
Premendo il tasto "I"(inset keyframe"), si crea il keyframe sul canale specificato (posizione, rotazione, ecc.) nella posizione attuale sulla timeline (di default, il frame 1).









Se si vuole creare una trasformazione della durata di un secondo, ci si deve spostare di 24 frame.
Sulla timeline ci si sposta al frame desiderato che viene visualizzato tra parentesi di fianco al nome della mesh. In questo caso, si vuole creare una rotazione istantanea, tipo le palette di un flipper, quindi ci spostiamo di 5 frame.
A questo punto si effettua la trasformazione sull'oggeto desiderato e si crea il keyframe.
Blender creera' i frame intercalari automaticamente, ottenendo un'animazione fluida .
Per poter controllare l'animazione dal game engine, basta scegliere un attuatore "Ipo", dove si devono specificare il frame d'inizio e di fine, ed il ciclo di riproduzione (play, ping-pong, flipper, loop end, ecc.)
Play: riproduce dal frame d'inizio al frame di fine.
ping-pong: inizio-fine, fine-inizio.
flipper: inizio-fine, e solo quando il sensore ritorna uno stato false: fine-inizio.




Blender Game Engine - 01: Le Basi.
BGE 2.50: 02 - I Logic Bricks 

martedì 16 marzo 2010

Ardesia

Ardesia e' un programma che permette di disegnare annotazioni sullo schermo e registrare la sessione per poi rivederla in un secondo momento. Puo' trovare impiego nella presentazione di progetti tramite lavagna luminosa, o in tutorial e presentazioni varie.

Per poter funzionare si deve abilitare Compiz (nota per me, negativa, in quanto sul mio sistema Compiz porta svariati livelli di incompatibilita').
La versione attualmente disponibile e' la 1.0, la recensione si riferisce alla 0.2.

Ardesia 0.7: whiteboard Linux-Windows



Il progetto, nonostante il numero di versione, si presenta maturo e mette a disposizione una varieta' di strumenti abbastanza varia.


Alla base dello schermo e' posizionata la palette di selezione dei colori e degli strumenti di annotazione.
Si puo' scegliere lo spessore e il colore del tratto, per poter scarabocchiare lo schermo a mano libera o utilizzando delle freccie o strumenti di cerchiatura.
Una funzione molto azzeccata e' il riconoscimento delle forme, cosicche' se si disegna una linea a mano libera, questa verra' "raddrizzata". Allo stesso modo se si disegna un cerchio abbozzato, o un'ellissi, questo verra' approsimato dal programma ad una forma geometricamente corretta.
Dispone delle funzioni di undo-redo, salvataggio, e si puo' scegliere lo sfondo, su cui disegnare; di default si disegnera' sul desktop e sulle finestre ivi presenti, ma si puo' scegliere uno sfondo colorato o caricare un'immagine.
Si puo' nascondere il layer di disegno visualizzando cosi' un desktop pulito, e ultima funzione ma non per importanza, si puo' registrare tutto quello che si fa nella sessione di disegno.

Non avevo grandi aspettative da questo programma, dato il numero di versione; ma utilizzandolo ci si deve ricredere dopo pochi minuti.
Unico progetto simile, ma molto piu' limitato, e' Gromit, il cui sviluppo e' fermo da tempo.

http://code.google.com/p/ardesia/

giovedì 4 marzo 2010

Mendeley: gestione e ricerche documenti su linux.

Mendeley e' un'applicazione cross-platform per l'organizzazione e l'annotazione di publicazioni di qualsiasi genere. Oltre a catalogare i testi in base a campi di ricerca e alla gestione di un sistema di etichette e note, integra un viewer interno particolarmente efficiente, tramite cui poter aggiungere dei segnalibri con annotazioni varie. In questo modo si ha a disposizione un potente strumento per raccogliere informazioni, citazioni e fare ricerche strutturate secondo le proprie esigenze.
Offre strumenti collaborativi e di interscambio rendendo possibile condividere con altri utenti documenti, riferimenti e annotazioni, su cui effetuare ricerche e correzioni.
E' dotato di un plugin per Word e OpenOffice, che genera automaticamente riferimenti e bibliografie in oltre 100 stili diversi.
Attraverso uno script e' possibile con un singolo click importare parti di un documento, citazioni e file PDF ove disponibili, all'interno di Mendeley Desktop.

Si possono sincronizzare i dati della versione Desktop, con un'account di 500MB; in questo modo e' possibile accedere ai dati delle proprie ricerche, in qualunque momento e su qualsiasi computer attraverso la versione Web del programma.

Mendeley e' disponibile al seguente indirizzo:
http://www.mendeley.com/download-mendeley-desktop/
nella versione per Ubuntu, Window, Mac.
Il programma e' completamente gratuito, ma non open-source, quindi non sono disponibili i sorgenti.

Nel caso di Ubuntu si deve aggiungere l'apposito repository (in base alla versione posseduta), utilizzando Synaptic, o aggiungendo l'indirizzo nel file /etc/apt/sources.list:
  • Hardy/8.04: deb http://www.mendeley.com/repositories/xUbuntu_8.04 /
  • Intrepid/8.10: deb http://www.mendeley.com/repositories/xUbuntu_8.10 /
  • Jaunty/9.04: deb http://www.mendeley.com/repositories/xUbuntu_9.04 /
  • Karmic/9.10: deb http://www.mendeley.com/repositories/xUbuntu_9.10 /

sudo apt-get update
sudo apt-get install mendeleydesktop


sabato 27 febbraio 2010

Pitivi vs OpenShot.

Pitivi, editor video non lineare, prende il posto di Gimp, nell'installazione di Ubuntu.
Questa notizia ha dato vita a diversi flame su vari forum, in cui le discussioni erano incentrate sulla scelta di togliere un mostro sacro (GIMP) al posto di un'editor video non all'altezza.
Lo scenario degli editor video su Linux, e' in continua evoluzione, senza pero' (purtroppo) arrivare a livelli soddisfacenti.
In particolare in ambiente Gnome, si distinguono due programmi:
Pitivi, editor di vecchia data, dallo sviluppo altalenante, riscritto e arrivato ora in versione usabile;
OpenShot, editor giovane e dallo sviluppo veloce e costante (almeno sino ad ora).
In particolare quest'ultimo ha ricevuto sempre piu' credito, dal fatto che e' gia' in grado (al contrario di Pitivi), di gestire le transizioni e gli effetti.
Li ho provati entrambi e devo dire che il vincitore e'..........Pitivi.

Pitivi e' in grado di gestire qualsiasi formato visualizzabile con Totem (dato che si appoggia a Gstreamer), e' stabile, e ha una gestione modulare dei plugin (anche se ancora non ne esistono).
E' in grado di visualizzare le waveform, (eventualmente escludibili) e gestisce i keyframe (per ora soltanto per la parte audio).
Al momento sono supportate solo semplici operazioni di editing come il trimming e la gestione delle clip (move, ripple, shift).
Non sono supportate le transizioni e gli effetti, che saranno disponibili solo a partire dalla prossima versione.
Nel menu' Progetto e' presente la voce Cattura screencast, che pero' non ho potuto provare perche' a quanto pare deve essere installato anche Istanbul (programma di recording desktop).
Tutto sommato sono rimasto favorevolmente impressionato, e compilando la versione in sviluppo ci sono gia' diverse novita'.

La versione presente nei repository ufficiali e' la 0.13.3 e la si puo' installare da Synaptic o da terminale:
sudo apt-get install pitivi



http://www.pitivi.org/

giovedì 25 febbraio 2010

Decibel, audio player.

Decibel, e' un player audio minimale, perfettamente integrato con l'ambiente Gnome. Il pregio di tale player e' di ottimizzare poche ma basilari funzioni senza appesantire l'intero sistema.
La finestra principale si divide in due aree: a sinistra il file system da cui scegliere le tracce audio (eventualmente escudibile), a destra la playlist che supporta anche il drag&drop.



Nel menu edit->preferences sono presenti diversi plug-in che possono essere attivati o disattivati:
  • la gestione e il download delle cover
  • la visualizzazione al cambio di traccia attraverso le notifiche desktop
  • l'aggiunta del programma nella tray-icon
  • la gestione dei CD
  • La gestione di una library.
http://decibel.silent-blade.org

lunedì 22 febbraio 2010

Creare pacchetti .deb da sorgente

Creare un pacchetto .deb dai sorgenti, e' un'operazione d'obbligo se vogliamo avere un'installazione tracciabile dei nostri programmi.
Problema: Seguiamo un progetto e suoi sviluppi, e dobbiamo compilare i sorgenti per ottenere gli eseguibili. In questo caso compilando i sorgenti non possiamo tenere d'occhio tutti i file installati nel sistema dal file di configurazione in fase di compilazione. E siamo costretti a tenere la directory di compilazione per un'eventuale disinstallazione.
La soluzione e' la creazione di un pacchetto. Ogni distribuzione ha un suo formato di cui i piu' diffusi sono sicuramente i .deb (Debian e derivati, quindi anche Ubuntu), e .rpm (OpenSuse e derivate). Per una conversione tra i due formati si puo' utilizzare alien, di cui abbiamo gia' parlato, ma qui discuteremo la creazione ex-novo di un pacchetto avendo solamente i sorgenti. Lo so, in giro per la rete si trovano migliaia di guide su come creare pacchetti, ma qui voglio approfondire l'argomento, dato che l'operazione di impacchettamento non e' univoca, e ci possono essere svariati problemi, dipendenti dal linguaggio utilizzato, e dal toolkit di compilazione.
Per aver un maggior controllo sulla creazione del pacchetto, vediamo innanzittutto la sua struttura.
All'interno di un file .deb, sono contenuti un file "debian-binary" (che specifica la versione del formato Deb), e due tarball:
control.tar.gz
data.tar.gz
L'archivio control.tar.gz contiene informazioni riguardanti il pacchetto, le sue dipendenze e gli script che vengono lanciati per l'installazione o la rimozione. In particolare il file "control" contiene informazioni come il nome del pacchetto, la sua versione, la priorita', l'architettura, le dipendenze, ecc.

L'archivio data.tar.gz, contiene tutti i file che effettivamente verranno installati nel sistema. Quindi, per prima cosa, si devono compilare i sorgenti e nel caso in cui il programma sia scritto in Python, si puo' procedere subito alla creazione del pacchetto.
A questo punto possiamo utilizzare due strade.

  • La prima e' creare la struttura richiesta da un file .deb, manualmente, creando il file control e le directory necessarie:
dirPacchetto/DEBIAN/control
La directory DEBIAN, va creata all'interno del directory dirPacchetto, al cui interno verra' creato il file "control", editato seguendo le specifiche spiegate sopra.

dirPacchetto/usr/bin
All'interno di questa directory, ci deve trovare posto l'eseguibile principale, contenente la classe main.py
dirPacchetto/usr/share
All'interno vi possono essere create 3 directory opzionali: "application", "doc", "nomeProgramma"
Se presenti, in "doc", ovviamente ci saranno tutti i file di documentazione, nonche' le licenze d'uso e d'installazione.
In "Application", ci sara' il file nomeProgramma.desktop che specifica dove mettere il collegamento al programma nel menu di sistema.
E la directory "nomeProgramma", conterra' ovviamente tutti i file componenti il programma, in questo caso, si deve modificare la directory dirPacchetto/usr/bin, inserendo un file testo "nomeProgramma", contenente 3 righe, e che va reso eseguibile:
#!/bin/bash
cd /usr/share/nomeProgramma #prova è il nome del programma
env python Main.py #Main.py è la classe main del programma nomeProgramma.

  • La seconda opzione per creare la struttura necessaria alla creazione del pacchetto, e' utilizzare un comando (dh_make), che creera' per noi tutto quello che e' necessario, e che si potra' poi modificare in base alle nostre esigenze.
Innanzitutto ci servono dei tool di sviluppo, che installeremo con il seguente comando:

sudo apt-get install dpkg-dev dh-make

Creiamo una directory con il nome del programma seguito dal numero di versione (per fare un'esempio, "mypaint-0.80") e vi copiamo all'interno il file tar.gz contenente i sorgenti. Scompattiamo il file tar.gz all'interno della directory creata.
A questo punto tramite il comando "cd", ci portiamo all'interno della directory e diamo un comando del tipo:

dh_make -e lomdav@tin.it -c GPL -f NomeDelFile.tar.gz

Le opzioni che abbiamo usato del comando dh_make sono:
-e specifica l'indirizzo email del maintainer (colui che ha creato il pacchetto)
-c specifica la licenza di distribuzione (in questo caso la licenza GPL, e' pienamente libera, e intende la ridistribuzione dei sorgenti per future modifiche).
-f specifica la tarball contente i sorgenti.

Il comando dh_make ci chiedera' il tipo di pacchetto se non specificato tramite opzioni sulla riga di comando (per esempio -s per binario singolo), che puo' essere di diversi tipi:
singolo, multiplo, libreria, modulo kernel o cdbs.
Il caso piu' comune e' che il programma sia un singolo binario.
Per creare il pacchetto si utilizzera' il comando:
dpkg-deb -b directoryProgramma nomeProgramma_versione_architettura.deb
Il formato del nome del pacchetto include oltre al numero di versione, anche l'architettura del sistema per cui e' stato compilato il sorgente, tipo i386, i686, amd64, oppure all (se e' indipendente dal processore utilizzato).

Nota bene: come mi ha fatto notare Sandro, se si vuole appronfondire l'argomento e' bene che si legga il Debian Policy Manual, disponibile anche in Italiano.

sabato 20 febbraio 2010

Blender Game Engine 2.50: 03 - sensori, controller, attuatori.

L'editing dei Logic Bricks, si riduce alla monipolazione di questi 3 gruppi di stati-pulsanti.

In ogni gruppo si deve specificare l'oggetto sul quale si vuole agiscano i Logic Bricks. L'oggetto puo' essere qualsiasi cosa presente nella scena, quindi anche l'oggetto Camera o l'oggeto Light.

Una volta premuto il tasto "Add", si puo' scegliere da un menu a discesa, il tipo di sensore da utilizzare. Il caso piu' classico e' il sensore "Keyboard", che aspetta un input da tastiera, per poter muovere l'oggetto specificato.
In questo caso si dovra' indicare il tasto da impostare come sensore.
Analizzeremo gli altri sensori piu' avanti.








I controller, possono essere immaginate come dei filtri, in realta' non sono altro che operatori logici.
Di default, e' impostato su "And".
"And" e' un operatore logico che ritorna in uscita un risultato positivo solo se in entrata si ha un valore positivo.





In altre parole, se il sensore da' una risposta positiva (in questo caso se il tasto specificato e' stato premuto), allora l'attuatore puo' essere eseguito.

L'attuatore, e' l'esecutore di un'azione. Di default e' impostato su "Motion". Quindi modificando il valori delle 3 caselle numeriche "Loc", si specifica un'incremento direzionale sui tre assi cartesiani, mentre modificando i valori delle caselle "Rot", si specifica un'incremento rotazionale intorno ai tre assi.
Per esempio, se mettiamo nella prima casella "Loc", il valore 0.20, lasciando il resto a 0.00, quello che otteniamo e' lo spostamento dell'oggetto specificato, di 0.20 unita' sull'asse X, quandoo premiamo il tasto specificato nel sensore.







Blender Game Engine - 01: Le Basi.
BGE 2.50: 02 - I Logic Bricks 

mercoledì 17 febbraio 2010

NDs ROM manager su linux.

Il panorama di gestori di liste ROM (in particolare quelle del NintendoDS), su Linux e' desolato.
Certo si possono utilizzare prodotti sviluppati per Window (ovviamente in accoppiata con Wine), quali:
OfflineList
Rominator

In particolare quest'ultimo, inizialmente veniva sviluppato anche in versione Linux, con (peccato) licenza freeware, quindi niente sorgenti. Poi l'autore ha deciso di continuare lo sviluppo solo per Win-Mac. Tuttavia, la versione Linux e' ancora rintracciabile al seguente indirizzo:
http://filetrip.net/f1112-Rominator-v5-3-2-%28Linux%29.html
Sul mio sistema Karmico, non sono riuscito ancora a farlo partire, comunque...

E cosi' sembra che l'unico progetto (smentitemi se ne siete a conoscenza), nativo su Linux e' Gromlist.
Sviluppato in Python, e' arrivato alla versione 0.36, di cui e' disponibile anche il file .deb, e poi si arenato nel lontano Agosto del 2007.
Gromlist, ha solo le funzioni minimali; comunque, e' in grado di visualizzare (per ogni ROM), copertine, screenshot, e informazioni varie, scaricandole autonomamente da internet. Dato che il sorgente e' scritto in modo abbastanza chiaro, quotato e molto leggibile, si puo' pensare di portare avanti il progetto. Io ci sto dando un'occhiata........vi faro' sapere!

Aggiornamento:
DsRomManager è una versione in continuo aggiornamento, ha un PPA dedicato e molte funzioni in più rispetto a Gromlist, che purtroppo non è più supportato.

lunedì 15 febbraio 2010

Tutto sulle anteprime dei file (thumbnails)

Le anteprime dei file vengono generate da Nautilus, ogniqualvolta entriamo in un cartella, e ci sono dei file con un'estensione supportata dal generatore di anteprime.
Nelle preferenze di Nautilus, si trovano le impostazioni per creare le anteprime sempre, solo localmente, o non crearle affatto.
Esistono poi dei thumbnailer di terze parti, tipo cover-thumbnailer e imdb-thumbnailer, che estendono le potenzialita' offerte di default con un sistema di ricerca delle immagini da internet.
Le thumbnails vengono salvate nella directory nascosta nella propria home:

~/.thumbnails

al cui interno si trovano due o tre directory:


~/.thumbnails/fail
~/.thumbnails/normal
~/.thumbnails/large


La directory normal e' quella dove vengono salvate normalmente le thumbnails.
Queste sono in formato .png e la loro dimensione e' di 128x128 pixel.

Nella directory large vengono salvate le thumbnails di 256x256 pixel, mentre nella fail vengono salvate quelle thumbnails che per qualche motivo non possono essere state generate.

La dimensione della directory ~/.thumbnails e' destinata a crescere costantemente, dato che per ogni nuovo file incontrato, Nautilus creera' una nuova anteprima. Per questo, se si dispone di hard-disk poco capienti, e' bene tenerla sotto controllo, magari cancellandola (Nautilus la ricreera' automaticamente).
Per limitare le dimensioni di tale cartella, tramite gconf-editor si puo' trovare la chiave: desktop -> gnome -> thumbnail_cache e modificare il parametro maximum_size che di default e' settato a 512 MB.

I nomi dei file di queste thumbnails sono delle stringhe alfanumeriche di 32 caratteri ottenute tramite cifratura a 128bit data da un hash MD5 sulla URI del file di origine.

Locandine dei film e copertine dei cd come anteprima dei file.

domenica 14 febbraio 2010

byzanz, desktop recorder.

Byzanz e' un programma che permette di registrare la totalita' dello schermo del proprio computer oppure una porzione o una finestra. Si differenzia da altri programmi del genere perche' in output si otterra' un file in formato gif (una gif animata), quadagnando in leggerezza.
Il file.gif generato non sara' visibile dal visualizzatore di default (EOG), perche' rendera' visibile solo il primo frame; Per vedere il video, si dovra' aprirlo utilizzando il browser.

Si puo' utilizzare da shell, ho sottoforma di applet nella barra di gnome; in quest'ultimo caso basta premere sull'icona di Byzanz (che si trasformera' in un cerchio rosso), per iniziare la registrazione di tutto quello che accadra' sullo schermo. Ad una seconda pressione dell'icona si aprira' una finestra di selezione dove andra' indicato il nome del file che verra' salvato.
La freccetta di fianco all'icona nella barra di gnome permette di selezionare le tre modalita' di registrazione (schermo intero, singola finestra o porzione di schermo).

Byzanz funziona perfettamente, ma ho incotrato problemi di refresh cercando di registrare l'output di blender2.5 (ma questo e' forse piu' imputabile a blender stesso che ancora non e' in versione stabile).

Quale puo' essere il vantaggio di avere un animGif come output? Bhe! le animGif vengono riconosciute in modo nativo da qualsiasi browser, quindi inserendole come semplici immagini si potra' vedere l'animazione cliccandoci sopra, senza dover per forza uploadare file .avi (o altri formati) su servizi di hosting vari.

E' presente nei repo ufficciali, quindi per installarlo, o da Synaptic o da terminale:

sudo apt-get install byzanz

Ecco un esempio:

Cliccando sull'immagine a fianco (un'animGif), si aprira' la pagina con la gif a schermo intero, in cui e' contenuto un semplice screencast, dell'help da terminal di Byzanz. Di default Byzanz ha l'opzione loop attivata, quindi finito lo screenscat, questo ricomincera'.

Nota: se si vogliono produrre screencast con questo metodo si devono utilizzare alcuni accorgimenti, dato che il preview sembra una semplice immagine; quindi o si specifica nel testo del blog, che l'immagine e' in realta' un'animGif dove si deve cliccare per vedere, oppure si crea un'immagine ad hoc, da inserire come primo frame, con il simbolo di riproduzione (come avviene per i video di megavideo e similari).
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