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Entrambi i titoli hanno in comune lo stesso ideatore: Eric Chahi
Presenta un taglio cinematografico, dove i vari livelli sono intervallati da filmati renderizzati. E sono proprio tali filmati la parte più debole, dove il peso degli annni si fa sentire.
La grafica pixelosa del gioco, non sfigura e ci si trova davanti a delle animazioni che caratterizzano i vari personaggi tramite cinematiche di qualità e fondali statici che fondono tecniche di disegno classico a parti renderizzate.
Il gameplay segue i canoni del classico platform a shermi contigui dove l'azione tipica degli sparatutto è integrata da elementi di un puzzle game.
Il gioco in alcuni punti diventa frustrante ma permette ad ogni modo una progressione, dato che il nostro personaggio non possiede un numero di vite predefinito e quando si sbaglia, si ricomincia sempre dall'ultimo schermo.
Un gioco che si deve provare almeno una volta.
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